«Sparga il sale sulle strade», precettato dal prefetto (articolo Messaggero Veneto)

Succede a Forni Avoltri: addetto del Comune obbligato agli straordinari. L’altra sera ha ricevuto la visita dei carabinieri. I sindacati si ribellano

 

FORNI AVOLTRI. Il prefetto precetta un dipendente comunale e i sindacati Cisal e Cgil proclamano lo stato di agitazione.

Il fatto è accaduto mercoledì sera quando i carabinieri hanno bussato alla casa di un operaio e gli hanno intimato di effettuare il lavoro straordinario per spargere il sale sulle strade contro il gelo per non incorrere in una denuncia per interruzione di servizio pubblico. L’accaduto è stato comunicato ai sindacati che si sono recati in prefettura per avere spiegazioni.

«Non è possibile - sostiene Beppino Fabris di Cisal - che un dipendente comunale debba essere reperibile 24 ore al giorno da novembre ad aprile.

Il contratto dei dipendenti comunali è unico per ogni categoria di lavoratori: non si comprende perché la reperibilità sia adottata soltanto per gli operai e non anche per gli impiegati».

Per le emergenze, ricorda Fabris, si può ricorrere ai vigili del fuoco o alla protezione civile. La querelle parte da lontano, dal 2008, quando i Comuni dell’associazione intercomunale della val di Gorto e Val Pesarina hanno assunto il servizio dello sgombero della neve.

«Ma il personale - osserva Fabris - è gestito dalla Comunità montana della Carnia: occorre che si metta fine allo scaricabarile circa le competenze e si provveda a dotare i lavoratori di un contratto accettabile che non può prevedere una reperibilità per sei mesi di 24 ore al giorno solo per alcune categorie di dipendenti comunali». L’orario così prolungato - secondo il sindacalista - creerebbe motivi di sicurezza sul posto di lavoro «oltre al fatto che non vi è la certezza di essere retribuiti per il lavoro straordinario effettuato».

Dal 2008 i vari Comuni non avrebbero finanziato il fondo per il salario accessorio, «che deve essere posto in bilancio ogni fine anno» per cui i lavoratori che hanno effettuato ore di lavoro fuori dell’orario normale, non hanno ricevuto il corrispettivo dovuto.

A questo proposito i sindacati hanno chiesto alla Comunità montana che richieda ai Comuni interessati il versamento delle quote previste dal fondo per il salario accessorio.

Sulla vicenda dell’operaio precettato «attendiamo - aggiunge Fabris - la relazione di chi ha ricevuto la visita dei carabinieri in casa, come fosse un malfattore, creando apprensione alla sua famiglia, e intimare di recarsi al lavoro per non incorrere nel reato di interruzione di pubblico impiego».

«Stiamo valutando le cose - conclude - e a tal fine abbiamo già allertato i nostri uffici legali». Gino Grillo

23 febbraio 2014
 
 
Go to top